Maurizio Lupi e il figlio Luca

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Macché raccomandazioni, ai Lupi basta il curriculum

Non siamo (anco­ra) ai liv­el­li di Ruby nipote di Mubarak, ma anche le parole usate dal min­istro delle Infra­strut­ture e dei Trasporti Mau­r­izio Lupi, mem­bro del gov­er­no Ren­zi in quo­ta Ncd e Cielle, per difend­er­si dal­l’ac­cusa di aver piaz­za­to il figlio neo­lau­re­ato nelle aziende gestite dai suoi sodali, ora fini­ti in manette nel­l’am­bito del­l’inchi­es­ta di Firen­ze sulle tan­gen­ti legate agli appalti mul­ti­m­il­iar­dari delle gran­di opere, sem­bra­no prese da uno sketch di Mau­r­izio Croz­za.

«Non ho mai chiesto nul­la a nes­suno per il suo lavoro – ha det­to il min­istro, incu­rante delle inter­cettazioni che lo smen­tis­cono – Mi sem­bra, inoltre, dato il suo cur­ricu­lum di stu­di, che non ne avesse bisog­no». Alla fac­cia del­la crisi, ai Lupi per trovare un impiego bas­ta una lau­rea e un cv. Si pre­sume che quel­lo di Lupi Jr. fos­se meno raf­faz­zona­to di quel­lo del padre, pub­bli­ca­to sul sito del min­is­tero che non intende asso­lu­ta­mente las­cia­re.

Come rega­lo per la lau­rea, ottenu­ta nel dicem­bre 2013 al Politec­ni­co di Milano, Luca Lupi tra l’al­tro ha rice­vu­to un Rolex da 10.350 euro da Ste­fano Per­ot­ti, uno degli inda­gati nel­l’inchi­es­ta fiorenti­na, che poi lo ha assun­to come ingeg­nere in uno dei suoi cantieri (evi­den­te­mente il Rolex era da inten­der­si come anticipo sul Tfr). Chi l’ha det­to, quin­di, che in Italia stu­di­are non paga?

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