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«Il tuo account, la nos­tra pri­or­ità». Dopo una deci­na di giorni a stret­to con­tat­to con l’assistenza tec­ni­ca di Microsoft, lo slo­gan che negli ulti­mi mesi mi ha accolto tante volte nel­la pag­i­na di acces­so di Outlook.com assume un sig­ni­fi­ca­to sin­istro.

Decine di richi­este invi­ate a Microsoft attra­ver­so il sito del suo “sup­por­to tec­ni­co” (le vir­go­lette non sono casu­ali), ma anche al tele­fono e su Twit­ter e Face­book, non sono infat­ti servite per rien­trare in pos­ses­so del mio account di pos­ta elet­tron­i­ca, aper­to qualche mese fa per sos­ti­tuire quel­lo di Yahoo, che mi ave­va ones­ta­mente servi­to fin dal 2007. A giu­di­care da quan­to avvenu­to in questi giorni, la pri­or­ità di Microsoft è quel­la di impedir­mi la ria­per­tu­ra dell’account e di evitare di fornir­mi un chiari­men­to sul moti­vo che ne ha deter­mi­na­to l’improvvisa chiusura, anche se dalle risposte con­trad­dit­to­rie che sono rius­ci­to a ottenere emerge soprat­tut­to uno stra­or­di­nario liv­el­lo di dis­or­ga­niz­zazione, che si tra­duce in un allunga­men­to dei tem­pi e in un impeg­no sup­ple­mentare per il mal­cap­i­ta­to che avrebbe bisog­no di aiu­to.

Nel mio caso è inizia­to tut­to la mat­ti­na di mer­coledì 6 agos­to, quan­do mi sono reso con­to che la pos­ta di Out­look non si scar­i­ca­va più sul mio Win­dows Phone. Ho prova­to subito a col­le­gar­mi allo stes­so account dal pc et voilà, al pos­to dei miei mes­sag­gi ad accoglier­mi c’era – e c’è tut­to­ra – questo avvi­so, che ormai ho impara­to a memo­ria: «L’ac­count è sta­to chiu­so. Sem­bra che siano state vio­late le Con­dizioni per l’u­ti­liz­zo. Fai clic sul link per il sup­por­to ripor­ta­to di segui­to per richiedere al team di sup­por­to di ver­i­fi­care il prob­le­ma».

Lo shock iniziale ha las­ci­a­to il pos­to alla per­p­lessità lega­ta al pas­sag­gio sulle con­dizioni di uti­liz­zo che «sem­bra che siano state vio­late» – come rea­gireste se vi recap­i­tassero un avvi­so che vi inti­ma di pagare una mul­ta per­ché «sem­bra che abbi­ate vio­la­to il lim­ite di veloc­ità»? – e poi dal sol­lie­vo per la soluzione a por­ta­ta di dito gra­zie al link per il sup­por­to ripor­ta­to di segui­to. Il sol­lie­vo è dura­to poco, per­ché il link non fun­ziona, ma le ricerche suc­ces­sive mi han­no per­me­s­so di appu­rare piut­tosto rap­i­da­mente che l’account Out­look può essere chiu­so per attiv­ità sospette, quan­do «viene usato per inviare email che atti­vano fil­tri anti­spam o per inviare una grande quan­tità di mes­sag­gi impos­si­bili da recap­itare». Non aven­do fat­to nul­la del genere, sono pas­sato subito al pun­to suc­ces­si­vo indi­ca­to nel­la stes­sa pag­i­na: «Se rice­vi un errore che seg­nala che l’ac­count Outlook.com è sta­to chiu­so, puoi inviare una richi­es­ta di sup­por­to. Vai alla pag­i­na Sup­por­to via email. Microsoft ten­terà di ripristinare l’ac­count il più presto pos­si­bile».

Come Microsoft mi ha chiuso l’email di Outlook senza dirmi il perché

Nuo­va­mente soll­e­va­to, ho invi­a­to la richi­es­ta di sup­por­to sen­za fornire det­tagli del prob­le­ma, per­ché il mod­u­lo di con­tat­to pre­sente nel­la pag­i­na Sup­por­to via email non lo prevede. E infat­ti Mau­ro, dell’Outlook Abuse Sup­port, mi ha scrit­to che «siamo spi­a­cen­ti ma dal­la tua descrizione non è chiaro il prob­le­ma. Ti chiedi­amo gen­til­mente di fornir­ci mag­giori infor­mazioni in modo da poter­ti aiutare a risolver­lo». Quale descrizione, se la pag­i­na prevede solo la pos­si­bil­ità di inserire due ind­i­rizzi email e di scegliere una sola voce tra le cinque di un elen­co a ten­d­i­na?

Un po’ pic­ca­to ma anco­ra sper­an­zoso, ho rispos­to al mes­sag­gio di Mar­co qua­si subito, descriven­do il prob­le­ma e aggiun­gen­do che «tro­vo inoltre gravis­si­mo che sia pos­si­bile chi­ud­ere un account di pos­ta dal­la notte alla mat­ti­na (l’ul­ti­mo mes­sag­gio che ho rice­vu­to era dell’1,17 di notte) sen­za nes­sun avver­ti­men­to pre­ven­ti­vo e sen­za che la chiusura mi sia sta­ta pre­an­nun­ci­a­ta o almeno comu­ni­ca­ta attra­ver­so altri canali, vis­to che Microsoft ha a dis­po­sizione anche il mio numero di cel­lu­lare e miei ind­i­rizzi di pos­ta elet­tron­i­ca alter­na­tivi. Ho anche sot­to­scrit­to il servizio Ad-free di Outlook.com, che dovrebbe scadere nel­l’aprile del 2015… Intan­to vor­rei capire se potete ripristinare l’ac­count allo sta­to prece­dente (quin­di con tut­ti i mes­sag­gi che con­tene­va). Poi sarei curioso di capire che cosa ha por­ta­to alla chiusura del­l’ac­count».

Come can­ta la Pausi­ni, però, Mar­co nel frat­tem­po se n’è anda­to e non sarebbe più tor­na­to. Infat­ti qualche ora più tar­di – era anco­ra il 6 agos­to – mi ha scrit­to Fabio, liq­uidan­do­mi così: «Il tuo prob­le­ma riguar­da il ripristi­no del­l’ac­count, quin­di ti chiedi­amo gen­til­mente di riferire al sup­por­to che tro­vi clic­can­do qui». Questo mes­sag­gio ha rap­p­re­sen­ta­to la pri­ma stazione del­la via cru­cis che in parte sto anco­ra viven­do e mi ha fat­to intuire che mi sta­vo adden­tran­do in un ter­ri­to­rio com­pre­so tra l’incubo kafkiano e le super­caz­zole del con­te Mascetti di Ami­ci miei.

Aven­do annusato il peri­co­lo impan­tana­men­to, ho com­in­ci­a­to a chiedere insis­ten­te­mente spie­gazioni anche attra­ver­so i prin­ci­pali canali uffi­ciali di Microsoft e Out­look su Face­book e Twit­ter, sia in ital­iano sia in inglese, com­pre­so quel­lo dell’amministratore del­e­ga­to Satya Nadel­la, che però non si è fat­to vivo. Del resto in questo peri­o­do è molto impeg­na­to su altri fron­ti, come la definizione del maxi-taglio da 18mila posti di lavoro che sarà attua­to nel cor­so del prossi­mo anno ed è già sta­to accolto con entu­si­as­mo dal mer­ca­to per­ché si tradur­rà in rispar­mi. Quel­lo che è cer­to è che non si tradur­rà in un miglio­ra­men­to del­l’as­sis­ten­za for­ni­ta ai cli­en­ti, che invece ne avrebbe dram­mati­ca­mente bisog­no per essere deg­na di questo nome.

 

 

Le risposte che ho ottenu­to sui social net­work nell’arco dei pri­mi tre-quat­tro giorni si pos­sono rias­sumere così: ci dispi­ace molto per quel­lo che ti è suc­ces­so, ma non pos­si­amo far­ci nul­la per­ché abbi­amo le mani legate. Questo tipo di prob­lem­atiche sono gestite esclu­si­va­mente dal team account ded­i­ca­to, per motivi di pro­tezione del­la pri­va­cy e dei dati degli uten­ti. Noi non abbi­amo acces­so agli account e non abbi­amo modo di comu­ni­care col team account, che ti darà sicu­ra­mente spie­gazioni sull’accaduto. Il tut­to segui­to di soli­to da un «gra­zie anco­ra per esser­ti riv­olto a noi». Prego, ma non è che aves­si molte alter­na­tive. Dove­vo riv­ol­ger­mi al sup­por­to Apple?

Purtrop­po anche l’oracolo del team account, che in questi giorni di stret­ta fre­quen­tazione con Microsoft è ormai assur­to al ran­go di crea­tu­ra mito­log­i­ca, non si è riv­e­la­to all’altezza del­la situ­azione. Sem­bra un dial­o­go tra sor­di, dove i sor­di, però, stan­no tut­ti dal­la parte del colos­so di Red­mond e si osti­nano a ripetere che non han­no riscon­tra­to prob­le­mi, che il mio account fun­ziona cor­ret­ta­mente a dis­pet­to del­la realtà e degli screen­shot – per­ché con­fon­dono l’account di Out­look, che riguar­da la pos­ta elet­tron­i­ca, con quel­lo lega­to allo stes­so ind­i­riz­zo email, con cui in effet­ti riesco anco­ra ad accedere a servizi come OneDrive e Office 365 – con­clu­den­do spes­so come ha fat­to qualche giorno fa Anto­nio: «Se hai anco­ra prob­le­mi rel­a­tivi al tuo account, ti preghi­amo di fornir­ci infor­mazioni più det­tagli­ate cir­ca il tuo prob­le­ma».

Ad Anto­nio ho rispos­to che l’account Out­look me l’ha chiu­so Microsoft, quin­di è Microsoft che deve dare infor­mazioni più det­tagli­ate a me, non vicev­er­sa. A leg­gere la mia rispos­ta non sarà però Anto­nio, ma Lucia, Mar­ta o forse Clau­dio. Per­ché insieme al sis­tem­ati­co aggi­ra­men­to delle ques­tioni prin­ci­pali che ho pos­to – per­ché mi è sta­to chiu­so l’account? Può essere ria­per­to in modo da per­me­t­ter­mi di recu­per­are tut­ti i miei mes­sag­gi? – l’unico pun­to fer­mo in questo dial­o­go con i sor­di è il con­tin­uo cam­bio di inter­locu­tore, che come nel gio­co dell’oca mi ripor­ta sem­pre alla casel­la di parten­za. Sarà anche il web 2.0 ma ricor­da molto la buro­crazia 1.0, dove loro sono loro e io non sono nes­suno.

A scri­vere il capi­to­lo suc­ces­si­vo di questo mio per­son­alis­si­mo feuil­leton vir­tuale sono sta­ti Pietro e Anto­nio, che ven­erdì scor­so, a dis­tan­za di poche ore, mi han­no invi­a­to una rispos­ta sostanzial­mente iden­ti­ca a due dis­tinte richi­este di assis­ten­za: «Il nos­tro esame ha sta­bil­i­to che il tuo account è sta­to bloc­ca­to a causa di una vio­lazione del Codice di Con­dot­ta. Per leg­gere il Con­trat­to per i Servizi Microsoft, visi­ta http://windows.microsoft.com/it-it/windows-live/code-of-conduct. Per chiedere la riat­ti­vazione del tuo account, vai a https://support.live.com/eform.aspx?productKey=wlhotmailclosed&ct=eformts e for­nisci le infor­mazioni richi­este per ottenere mag­giore assis­ten­za».

Come nel proces­so di Kaf­ka, Microsoft dopo aver­mi inda­ga­to e giu­di­ca­to a mia insa­pu­ta, come uno Sca­jo­la qual­si­asi, mi scrive che devo indi­vid­uare da solo, all’interno del suo “codice penale”, il reato per cui sono sta­to puni­to con la chiusura del mio account Out­look. Il Codice di com­por­ta­men­to, «vali­do per qual­si­asi servizio MSN e Win­dows Live e per altri servizi che con­sentono agli uten­ti di pub­bli­care o con­di­videre con­tenu­to con altri», elen­ca infat­ti una serie di usi illeciti che spaziano dal­lo sfrut­ta­men­to dei minori alle espres­sioni di intoller­an­za, odio e razz­is­mo, dal­la diffamazione alla pro­mozione del­la ven­di­ta di armi da fuo­co o munizioni. Microsoft, però, non ritiene oppor­tuno speci­fi­care — prob­a­bil­mente per­ché non lo sa — l’uso illecito di cui mi sarei reso colpev­ole. Devo sco­prir­lo facen­do­mi un esame di coscien­za o mag­a­ri tiran­do a sorte?

A Pietro e Anto­nio, che mag­a­ri non san­no nem­meno chi sia Kaf­ka, mi sono lim­i­ta­to a repli­care che la loro rispos­ta «non aggiunge nul­la rispet­to a quel­lo che sape­vo già. Non so in cosa sia con­sis­ti­to il vostro esame, ma sper­a­vo che almeno mi poteste indi­care quale parte del Codice di Con­dot­ta avrei vio­la­to, per­ché l’ho let­to e con­tin­uo a non capire di quale grave vio­lazione mi sarei reso colpev­ole».

Ho pros­e­gui­to spie­gan­do che «la richi­es­ta di riat­ti­vazione del mio account, attra­ver­so la pag­i­na che mi avete indi­ca­to, l’ho già fat­ta almeno tre volte, fino­ra sen­za esi­to. Le uniche infor­mazioni richi­este in quel­la pag­i­na con­sistono in un menù a ten­d­i­na che chiede di indi­care l’at­tiv­ità che più si avvic­i­na a quelle da me intrap­rese negli ulti­mi giorni, pri­ma del­la chiusura del­l’ac­count, tra queste cinque voci: 1) Ho inoltra­to alcune barzel­lette ad ami­ci; 2) Ho invi­a­to un invi­to o un mes­sag­gio di pos­ta elet­tron­i­ca a numerose per­sone; 3) Ho invi­a­to una newslet­ter o una pub­blic­ità a una lista di dis­tribuzione; 4) Tutte le attiv­ità spec­ifi­cate sopra; 5) Nes­suna delle richi­este prece­den­ti. Ho sem­pre rispos­to “Nes­suna delle richi­este prece­den­ti” per­ché non ho com­pi­u­to nes­suna delle attiv­ità indi­cate. Per questo sper­a­vo che fos­te più speci­fi­ci nel­l’indi­care la causa del­la chiusura del­l’ac­count».

Ho chiu­so il mes­sag­gio chieden­do soltan­to di pot­er accedere di nuo­vo al mio account Out­look per scari­care la pos­ta un’ul­ti­ma vol­ta, «pri­ma di togliere defin­i­ti­va­mente il dis­tur­bo». Il mio traslo­co forza­to ver­so altri lidi dig­i­tali è già a buon pun­to e prevede non solo un nuo­vo ind­i­riz­zo email, ma anche la sos­ti­tuzione di tut­ti i soft­ware e i dis­pos­i­tivi Microsoft di cui pos­so fare a meno: per com­in­cia­re Office e il mio smart­phone Win­dows, per cui esistono già validis­sime alter­na­tive (questo post è sta­to scrit­to con l’ot­ti­mo Writer di WPS Office), men­tre per il momen­to dovrò anco­ra sop­portare Win­dows sul mio com­put­er por­tatile. Res­ta il cruc­cio dei miei mes­sag­gi anco­ra ostag­gio dei serv­er di Microsoft, acuito dal fat­to che uno dei motivi che mi ave­vano spin­to a sot­to­scri­vere il servizio a paga­men­to Outlook.com sen­za pub­blic­ità era pro­prio la garanzia di rice­vere il sup­por­to tec­ni­co nec­es­sario in caso di prob­le­mi con l’account.

Sec­on­do l’Aduc, asso­ci­azione per i dirit­ti di uten­ti e con­suma­tori che ho inter­pel­la­to per capire come potrei pro­cedere per tentare di far valere i miei dirit­ti, i pas­si da com­piere sono i seguen­ti: inviare una let­tera rac­co­man­da­ta A/R di mes­sa in mora, indi­vid­uan­do all’articolo 12 del Con­trat­to di Servizi Microsoft a chi inviare la dif­fi­da (nel mio caso Microsoft Lux­em­bourg S.à.r.l.). Se non rice­vo risposte sod­dis­facen­ti, pre­sentare un reclamo al Garante del­la pri­va­cy, vis­to che Microsoft mi ha trat­tenu­to la pos­ta, che rap­p­re­sen­ta un dato per­son­ale e sen­si­bile. Dul­cis (mica tan­to) in fun­do, fare causa a Microsoft negli Sta­ti Uni­ti, cer­can­do di diventare la Erin Brock­ovich dei dirit­ti dig­i­tali. Improb­a­bile, ma mai dire mai… crosoft.

POST SCRIPTUM. Qualche giorno dopo la pub­bli­cazione di questo post, ripreso anche da Comune-info, ho scop­er­to che fino a dicem­bre il respon­s­abile di Outlook.com per Microsoft era tale Steve Kaf­ka, che ora è pas­sato a Skype. I con­ti tor­nano, insom­ma.

HAPPY ENDING. Non capi­ta spes­so, ma qualche vol­ta scri­vere non è soltan­to uno sfo­go sen­za con­seguen­ze con­crete. In segui­to alla pub­bli­cazione di questo arti­co­lo, e al suo rilan­cio da parte di Comune-info, cir­ca un mese dopo la chiusura del mio account di Out­look sono sta­to con­tat­ta­to tele­foni­ca­mente da una gen­tile assis­tente di Microsoft che mi ha aiu­ta­to a recu­per­are la mia pos­ta elet­tron­i­ca. Pri­ma di tut­to l’ac­count è sta­to sbloc­ca­to, poi, nel­l’ar­co di qualche giorno, è sta­to pos­si­bile recu­per­are anche le mail che con­tene­va pri­ma del­la sua improvvisa chiusura. Quel­lo che nep­pure l’as­sis­tente è rius­ci­ta a chiarire è il moti­vo che ha por­ta­to all’im­provvisa chiusura del mio account. Moti­vo suf­fi­ciente, per quan­to mi riguar­da, per non uti­liz­zare più Out­look come servizio prin­ci­pale per la ges­tione del­la pos­ta.

Arti­co­lo pub­bli­ca­to anche su Medi­um

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