Dopo il flirt Grillo-Farage, il testimone dell’accanimento terapeutico sugli elettori italiani passa a Sel, dilaniata in queste ore, proprio come il Movimento 5 Stelle, dalla scelta del gruppo dell’Europarlamento a cui aderire. A leggere le dichiarazioni di alcuni esponenti del partito di Vendola, il fatto di essere stati eletti all’interno della lista “L’altra Europa con Tsipras” è un dettaglio.
Evidentemente un errore tipografico ha fatto sparire dalle schede elettorali il punto di domanda in coda al nome, perché oggi gli stessi esponenti ci spiegano che l’adesione al gruppo della Sinistra unita guidato dal leader di Syriza non è scontata. Gli eurodeputati di Sel, anzi, farebbero meglio a entrare nello schieramento del Partito socialista europeo insieme al Pd di Renzi, iniziando a «lavorare per sostituirci all’Ncd» in Italia, come sostiene il deputato Fabio Lavagno.
Guai a parlare, però, di ipocrita rincorsa al carro del vincitore. A fraintendere, anche in questo caso, sono stati sicuramente gli elettori. Come spiega su Facebook lo stesso Lavagno, infatti, l’alleanza in Europa tra Sel e Tsipras rappresenterebbe «un netto cambio di rotta, non essendo mai stato discusso apertamente, tantomeno nella recente presidenza di venerdì scorso. La serietà di un gruppo dirigente passa dalla capacità di coerenza e per il coraggio di esporre in modo trasparente le proprie prospettive politiche. Devo constatare che questo in Sel non è avvenuto». Sulla serietà di Lavagno, invece, non abbiamo alcun dubbio.