«Piccolo fuori programma durante la conferenza stampa congiunta tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi quando una cronista russa, Natalia Melikova, della Nezavsinaya Gazeta, domanda con una certa insistenza al leader russo se fossero vere le indiscrezioni sulla sua relazione con una ex olimpionica di ginnastica artistica e altri dettagli sulla sua vita familiare e privata. Prima che Putin rispondesse, Silvio Berlusconi sorridente mima con le mani un mitra e lo indirizza verso la giornalista. Putin se ne accorge e annuisce».
L’agenzia Ansa, nel riportare questa notizia con consecutio temporum un po’ claudicante, oggi ha insistito più volte sul carattere scherzoso dell’atteggiamento di Berlusconi, che in realtà nelle foto pubblicate da Repubblica.it non sembra affatto sorridere mentre mima un mitra rivolto all’impudente giornalista. Del resto, non c’era proprio nulla da ridere. Nella Russia di Putin, infatti, non è raro che i reporter che non stanno simpatici al governo muoiano davvero ammazzati. Come Anna Politkovskaja, la giornalista nota in tutto il mondo per i suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia, assassinata a Mosca davanti al portone di casa nell’ottobre 2006. O come Ivan Safronov, del quotidiano Kommersant, morto “suicidato” il 2 marzo dell’anno scorso, quando stava per pubblicare un’inchiesta su un argomento delicato come la vendita di armi russe in Medio Oriente.
Natalia Melikova sicuramente conosce bene le storie di Anna, Ivan e degli altri giornalisti russi che come loro hanno fatto una brutta fine, senza che gli assassini siano stati individuati (e tantomeno condannati). Non sorprende, dunque, che al termine della conferenza stampa, visibilmente scossa, sia scoppiata in lacrime attirando l’attenzione di molti colleghi. A chi le chiedeva del suo stato d’animo, precisa l’Ansa, ha spiegato: «Ho visto il gesto di Berlusconi, ma so che il vostro presidente è abituato agli scherzi. Non avrà alcuna conseguenza». È quello che si augurano, senza crederci troppo, anche molti cittadini italiani, alla vigilia di un altro quinquennio berlusconiano che si profila ricco di “atteggiamenti scherzosi” come quello agghiacciante di oggi.
Gli inguaribili ottimisti possono consolarsi con le parole del solerte portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, che nelle solite vesti di pompiere ha definito la mitragliata «un gesto scherzoso e niente più, anzi apprezzabile se teso ad alleggerire i tempi tecnici e noiosi di una lunga traduzione dal russo. Ci dispiace che ancora una volta certe agenzie di stampa abbiano forzato i toni per creare un caso che non c’è, all’interno di una conferenza stampa distesa e cordiale come il vertice che l’ha preceduta». Il presidente del Consiglio in pectore, insomma, è stato frainteso anche questa volta.
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