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Han­no ragione Pier­fer­di­nan­do Casi­ni e Rober­to Formigo­ni: la cam­pagna elet­torale non può igno­rare i temi eti­ci. Bas­ta met­ter­si d’ac­cor­do su quali siano questi temi, che per il leader del­l’Udc e il pres­i­dente cielli­no-forzista del­la Regione Lom­bar­dia sem­bra­no ridur­si all’abor­to, alla pil­lo­la del giorno dopo, alla fecon­dazione assis­ti­ta e alla stren­ua dife­sa del­la famiglia eteroses­suale fon­da­ta sul sacro vin­co­lo del mat­ri­mo­nio.

La deter­mi­nazione con cui Formigo­ni ha sis­tem­ati­ca­mente piaz­za­to uomi­ni vici­ni a Comu­nione e Lib­er­azione nei posti chi­ave del­la san­ità lom­bar­da non rien­tra nel­la sfera del­l’et­i­ca? E i gen­erosi con­tribu­ti elar­gi­ti ogni anno dal­la Regione Lom­bar­dia a favore del Meet­ing di Rim­i­ni, orga­niz­za­to pro­prio da Cielle, non dovreb­bero essere sot­to­posti a una val­u­tazione di tipo eti­co?

Si trat­ta ovvi­a­mente di domande retoriche per­ché il gov­er­na­tore lom­bar­do, con­vin­to sosten­i­tore del­la cro­ci­a­ta antiabortista di Giu­liano Fer­rara e molto atten­to ai temi eti­ci che gli fan­no como­do, in altri casi si è dimostra­to assai più sbada­to e ret­i­cente. Pri­ma delle ultime elezioni region­ali, per fare un altro esem­pio, non risul­ta che gli abbia provo­ca­to alcun tur­ba­men­to l’in­ser­i­men­to nel suo listi­no elet­torale, in qual­ità di «per­son­al­ità eccel­lente del­la soci­età civile lom­bar­da», di Gian­lu­ca Mas­si­mo Guar­ischi, un ram­pante espo­nente di Forza Italia, con trascor­si nel Psdi e nel Psi, con­dan­na­to in pri­mo gra­do, poche set­ti­mane pri­ma del voto, a quat­tro anni e due mesi per cor­ruzione e asso­ci­azione per delin­quere nel­l’am­bito degli appalti del dopo-allu­vione.

Roberto Formigoni nell’immagine di copertina del Piccolo Giornale del 12 febbraio 2005Inutile provare a chiedere spie­gazioni in propos­i­to al diret­to inter­es­sato. Formigo­ni, che favel­la spes­so e volen­tieri quan­do si trat­ta di tagliare nas­tri e cat­e­chiz­zare il popo­lo sul fla­gel­lo del­l’abor­to, si chi­ude infat­ti in un impen­e­tra­bile mutismo di fronte alle domande sco­mode poste dai rari gior­nal­isti che all’inchi­no preferiscono l’inchi­es­ta. Esem­plare, a questo propos­i­to, l’at­teggia­men­to tenu­to dal pres­i­dente del­la Lom­bar­dia sul­lo scan­da­lo Oil for Food.

Del­la stes­sa miopia eti­ca sem­bra sof­frire anche Pier­fer­di­nan­do Casi­ni. L’ex pres­i­dente del­la Cam­era può perdere facil­mente le staffe se qual­cuno si azzar­da a ipo­tiz­zare un riconosci­men­to pub­bli­co delle cop­pie di fat­to o una legge sul tes­ta­men­to bio­logi­co, vicev­er­sa non bat­te ciglio di fronte alla con­dan­na di Sal­va­tore Cuf­faro a cinque anni per favoreg­gia­men­to.

C’è da capir­lo. L’ex gov­er­na­tore sicil­iano tiene strette le chi­avi del granaio elet­torale del par­ti­to e quin­di non è il caso di essere eti­ca­mente pig­no­li. «Per Cuf­faro garan­tis­co io», ha det­to infat­ti Casi­ni assumen­dosi la «respon­s­abil­ità piena del­la scelta» di can­di­dar­lo al Sen­a­to. Ma il leader del­l’Udc deve anche fare i con­ti con il prob­le­ma del seg­re­tario Loren­zo Cesa, inda­ga­to a Catan­zaro per asso­ci­azione e truf­fa ai dan­ni del­l’U­nione Euro­pea.

La prob­a­bile can­di­datu­ra di Cuf­faro, però, è sem­bra­ta trop­po anche ad Avvenire, tan­to che il quo­tid­i­ano dei vescovi ha riconosci­u­to che «al cen­tro, nel­l’area in cui si col­lo­ca l’Udc, il prob­le­ma chi­ave è la qual­ità degli uomi­ni che incar­n­er­an­no il prog­et­to». Un rifer­i­men­to implic­i­to, come ha sot­to­lin­eato Gior­gio Galeazzi sul­la Stam­pa, «all’inop­por­tu­nità di can­di­dare per­son­ag­gi dis­cus­si e che abbiano con­ti aper­ti con la gius­tizia». A com­in­cia­re dal­l’ex gov­er­na­tore del­la Sicil­ia, appun­to, anche se il sug­ger­i­men­to potrebbe essere este­so ad altri espo­nen­ti cen­tristi e osten­tata­mente devoti al ver­bo vat­i­cano, come Clemente Mas­tel­la e sig­no­ra.

Non sor­prende, dunque, che in molti si affan­ni­no a esternare quo­tid­i­ana­mente sui cosid­det­ti temi eti­ca­mente sen­si­bili. Il bac­cano ridon­dante e reazionario sul­l’abor­to, la pil­lo­la Ru486, la pro­cre­azione assis­ti­ta o le tan­to temute unioni di fat­to è fun­zionale, infat­ti, all’oc­cul­ta­men­to sis­tem­ati­co di ques­tioni che riguardano l’et­i­ca del­la polit­i­ca, rispet­to alle quali Casi­ni, Formigo­ni e i loro sodali si sono ampia­mente dimostrati insen­si­bili. E decisa­mente fal­li­bili.

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Commento

  1. Tut­to vero e opin­ioni in gran parte con­di­vis­i­bili, però l’oc­ca­sione è buona per scav­al­car­li nel­la pre­ven­zione del­l’abor­to por­tan­do in pri­mo piano il tema del­la con­trac­cezione: edu­cazione ses­suale nelle scuole, pil­lo­la e preser­v­a­ti­vo.

  2. Gian­ni, sul­la con­trac­cezione e l’e­d­u­cazione ses­suale con me sfon­di una por­ta aper­ta. Quelle che citi, però, sono pro­poste di cui sen­to par­lare da quan­do anda­vo alle medie. E da allo­ra di acqua sot­to i pon­ti ne è pas­sa­ta parec­chia, purtrop­po. Chi­unque vin­ca alle prossime elezioni, cre­do che in questo sen­so le cose non cam­bier­an­no molto, per­ché resisten­ze e mene­freghis­mo su questi pun­ti sono abbas­tan­za bipar­ti­san. Più prob­a­bile che l’an­sia riformista ven­ga sfo­ga­ta con qualche ennes­i­mo stravol­gi­men­to del­l’e­same di matu­rità, tan­to per com­pli­care un po’ la vita a stu­den­ti e inseg­nan­ti.

  3. 🙂 hai ragione, pero’ qui c’è un’op­por­tu­nità di comu­ni­cazione polit­i­ca forte: par­lare *seri­amente* di preser­v­a­tivi e pil­lo­la in pri­ma ser­a­ta a Bal­laro’, AnnoZe­ro, Matrix e persi­no a Por­ta a Por­ta.