Gustavo Selva

in Politica

Non lo fo per piacer mio… L’altruismo di Radio Belva

Gus­ta­vo Sel­va res­ta al Sen­a­to. Il par­la­mentare di Allean­za Nazionale con un vibrante dis­cor­so ieri ha comu­ni­ca­to all’aula di Palaz­zo Madama di aver riti­ra­to le dimis­sioni pre­sen­tate poco più di un mese fa, dopo essere sta­to crit­i­ca­to per aver fin­to un mal­ore per rag­giun­gere in ambu­lan­za lo stu­dio tele­vi­si­vo del­la 7, dove dove­va parte­ci­pare a una trasmis­sione ded­i­ca­ta alla visi­ta di Bush a Roma.

«Un voto in meno del cen­trode­stra al Sen­a­to è un giorno in più per il gov­er­no Pro­di. Questo travolge ogni ragion­a­men­to che mi spin­gerebbe alle dimis­sioni», ha spie­ga­to con log­i­ca inec­cepi­bile ai col­leghi sen­a­tori. Sarebbe dunque ingius­to equiparar­lo a uno dei tan­ti politi­ci con la sedia costan­te­mente incol­la­ta alla poltrona, con ogni mez­zo nec­es­sario. La sua in realtà è una deci­sione pre­sa nel nome del­l’al­tru­is­mo: «Me lo han­no chiesto molti cit­ta­di­ni — ha assi­cu­ra­to — e non voglio gravare di ques­ta respon­s­abil­ità l’assem­blea del Sen­a­to».

Il Sen­a­to, in effet­ti, ha tira­to un sospiro di sol­lie­vo. E anche alla Cam­era c’è chi ha esul­ta­to. Il sil­u­ra­men­to di Sel­va per abu­so tele­vi­si­vo di ambu­lan­za, infat­ti, avrebbe reso prati­ca­mente impos­si­bile un voto favorev­ole alla per­ma­nen­za a Mon­tecito­rio di Cesare Previ­ti, pluripregiu­di­ca­to per cor­ruzione giudiziaria. Vicev­er­sa, dopo il dietrofront di Radio Bel­va, sopran­nome che non rende gius­tizia al filantropo di An, “Sal­vate il solda­to Previ­ti” potrebbe anco­ra andare in onda prossi­ma­mente sui nos­tri scher­mi.

Nel frat­tem­po si è aper­ta la cac­cia ai molti cit­ta­di­ni che avreb­bero implorato Sel­va di non abban­donare il Par­la­men­to. Sec­on­do alcune indis­crezioni con­sid­er­ate attendibili sareb­bero più di nove­cen­to e vivreb­bero tut­ti dalle par­ti di Cas­tiglion Fiboc­chi, in provin­cia di Arez­zo. A loro l’au­gu­rio di sen­tir­si rispon­dere — quan­do chi­am­er­an­no il 118 per un malau­gu­ra­to infar­to — che l’u­ni­ca ambu­lan­za disponi­bile se l’è pre­sa il sen­a­tore per arrivare pun­tuale al proces­so di Bis­car­di.

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Commento

  1. Buon­giorno Simone

    Indig­na­to per la revo­ca delle dimis­sioni di Sel­va, ho dato vita a questo blog siselvachipuo.wordpress.com per rac­cogliere firme per chiedere la revo­ca del­la revo­ca delle dimis­sioni.

    Sec­on­do me, rius­ci­amo a trovare più di nove­cen­to ade­sioni… ti va di dar­mi una mano in questo prog­et­to? Buona Gior­na­ta

  2. Sono d’ac­cor­do
    Non pos­si­amo las­cia­re per­sone ultra ottan­ten­ni al gov­er­no che con­tin­u­ano a inseg­nare il mal­cos­tume agli altri.

    FUORI e SUBITO

  3. Vi ringrazio per i com­men­ti, di cui con­di­vi­do sostan­za e indig­nazione. Rispet­to a quan­to scrit­to da Mau­r­izio, voglio solo pre­cis­are che per quan­to mi riguar­da il caso Sel­va ha poco a che fare con l’ana­grafe. Il fat­to che il sen­a­tore di An abbia più di ottan­t’an­ni dal mio pun­to di vista è irril­e­vante. Non ne farei, insom­ma, una ques­tione gen­er­azionale e pen­so che ci siano anche molti valen­ti ottan­ten­ni che, attra­ver­so il loro esem­pio e la loro espe­rien­za, pos­sono inseg­nare molto alle nuove gen­er­azioni.

    Come rara­mente accade in questo paese, ho anche nota­to — con una cer­ta sod­dis­fazione — che l’indig­nazione in questo caso è trasver­sale, per­ché il dietrofront di Sel­va rispet­to alle dimis­sioni è sta­to crit­i­ca­to anche da molti espo­nen­ti e sim­pa­tiz­zan­ti del cen­trode­stra. Gian­ni Ale­man­no, per esem­pio, ha chiesto la sua espul­sione da Allean­za Nazionale.

    A questo pun­to, più che insis­tere con gli appel­li, che sono sacrosan­ti ma pos­sono essere tran­quil­la­mente igno­rati, pen­so che sia meglio las­ciar cuo­cere Sel­va nel suo bro­do. D’o­ra in avan­ti sarà ricorda­to da tut­ti come “quel­lo del­l’am­bu­lan­za”, che si è arrampi­ca­to sug­li spec­chi pur di sal­vare la poltrona. E il fat­to che abbia ottan­t’an­ni — in questo sen­so in effet­ti l’età c’en­tra — rende il suo atteggia­men­to anco­ra più meschi­no. Pote­va pas­sare alla sto­ria come uno dei pochi dep­u­tati che, dopo aver dato le dimis­sioni, se ne anda­vano davvero — e in molti infat­ti lo ave­vano già fret­tolosa­mente elo­gia­to per questo — invece ha scel­to di riman­gia­r­si la paro­la. Peg­gio per lui.