in Guerra e pace, Politica

La buona notizia è che chi — Berlus­coni in tes­ta — in questi mesi si è osti­na­to a par­lare di una mag­gio­ran­za anti­amer­i­cana, ostag­gio del­la cosid­det­ta sin­is­tra rad­i­cale (o mas­si­mal­ista), una vol­ta tan­to è sta­to costret­to a stare zit­to. Per il resto, il via lib­era del gov­er­no ital­iano all’am­pli­a­men­to del­la base Usa di Vicen­za, annun­ci­a­to ieri a Bucarest dal pres­i­dente del Con­siglio, Romano Pro­di, rap­p­re­sen­ta una grossa delu­sione sia nel­la for­ma che nel­la sostan­za.

Nel­la sostan­za per­ché — come si legge in una let­tera aper­ta invi­a­ta a Pro­di dalle seg­reterie di Lega Dis­ar­mo Uni­lat­erale, Lega Obi­et­tori di Coscien­za e Ric­on­cil­i­azione — il prob­le­ma «non è sem­plice­mente oppor­si a un ampli­a­men­to delle servitù mil­i­tari nefas­to social­mente e ambi­en­tal­mente per la cit­tà vene­ta, ma con­trastare un prog­et­to fun­zionale per la “guer­ra uni­ca” al ter­ror­is­mo dichiara­ta dagli Usa in ter­mi­ni inac­cetta­bili per lo stes­so pro­gram­ma del­l’U­nione, per gli inter­es­si del nos­tro Paese oltre che per la vocazione paci­fista del pat­to fonda­ti­vo del­la nos­tra Repub­bli­ca sanci­to dal­la Cos­ti­tuzione. In ques­ta inac­cetta­bile log­i­ca di guer­ra “glob­ale, pre­ven­ti­va e per­ma­nente” la base di Vicen­za, ospi­tan­do la 173ª Briga­ta, sarà il per­no oper­a­ti­vo del fronte Sud per le oper­azioni uni­lat­eral­mente perse­gui­te dagli Sta­ti Uni­ti. È quin­di in gio­co, in ques­ta deci­sione, oltre la sovran­ità nazionale, la cred­i­bil­ità di una impronta indipen­dente, euro­pea, di pace del­la polit­i­ca estera ital­iana».

Alla fine, sot­to­lin­ea un edi­to­ri­ale pub­bli­ca­to sul sito del set­ti­manale Car­ta, sem­bra che stiano preval­en­do le ragioni del­la soggezione agli Sta­ti Uni­ti e del­la pos­si­bil­ità di appalti che fan­no gola alle imp­rese di costruzione, tra cui figu­ra anche la Cmc delle Coop. Quel­lo che è cer­to, come ha scrit­to Beppe Gril­lo, è che «dal 1945 l’I­talia è una nazione a sovran­ità lim­i­ta­ta. Dopo il piano Mar­shall sono arrivate le basi Nato. Più Usa che Nato. Pri­ma c’era l’Urss, adesso il ter­ror­is­mo islam­i­co, domani il peri­co­lo gial­lo e dopodomani sicu­ra­mente qual­cos’al­tro. Invece di sman­tel­lare le basi, si allargano. In Italia non abbi­amo le cen­trali nucleari. In com­pen­so ospi­ti­amo bombe nucleari a Ghe­di Torre e ad Aviano. E som­mergi­bili nucleari alla Mad­dale­na in Sardeg­na. Cir­ca 30mila tra mil­i­tari e civili amer­i­cani. Bisognerebbe infor­mar­li che qui il peri­co­lo comu­nista non c’è più. Che in Italia non c’è sta­to un solo atten­ta­to islam­i­co nonos­tante la loro pre­sen­za. Che Togli­at­ti è scom­par­so da molti anni».

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Ammes­so e non con­ces­so che quel­la del gov­er­no fos­se davvero una scelta obbli­ga­ta per ragioni di fedeltà al ruo­lo del­l’I­talia nel­l’Al­lean­za atlanti­ca, come sostiene Pao­lo Garim­ber­ti su Repub­bli­ca, o per riconoscen­za nei con­fron­ti di un Paese che spes­so ci ha tira­to fuori dai guai, come dice sul Cor­riere del­la Sera Beppe Sev­ergni­ni, res­ta la brut­ta impres­sione sus­ci­ta­ta da Pro­di nel momen­to in cui l’ha comu­ni­ca­ta davan­ti alle tele­camere. Il pres­i­dente del Con­siglio, in ver­sione Ponzio Pila­to, ha infat­ti derubri­ca­to l’in­tera vicen­da da ques­tione polit­i­ca di cui il gov­er­no deve far­si cari­co in pri­ma per­sona, quale è nel­la sostan­za, a mera fac­cen­duo­la in cari­co all’am­min­is­trazione comu­nale di Vicen­za, come con­viene far­la pas­sare per non urtare trop­po la sen­si­bil­ità di una fet­ta impor­tante del­la mag­gio­ran­za.

«Sto per comu­ni­care all’am­bas­ci­a­tore Usa che il gov­er­no ital­iano non si oppone alla deci­sione del prece­dente gov­er­no e del Comune di Vicen­za, pre­sa con voto del con­siglio comu­nale, a che ven­ga allarga­ta la base mil­itare del­l’aero­por­to di Vicen­za — ha det­to Pro­di — Il mio gov­er­no si era impeg­na­to a seguire il parere del­la comu­nità locale e non abbi­amo ragioni di oppor­ci, dato che il prob­le­ma non è di natu­ra polit­i­ca, ma urban­is­ti­co-ter­ri­to­ri­ale. Ave­va­mo offer­to altre pro­poste che ci sem­bra­vano più equi­li­brate al gov­er­no amer­i­cano, ma non è sta­to pos­si­bile trovare un accor­do». Tut­to qui, con buona pace dei tan­ti dis­cor­si pre-elet­torali sul­la neces­sità di un cam­bio di rot­ta anche in polit­i­ca estera rispet­to all’­op­er­a­to fal­li­menta­re del prece­dente gov­er­no.

Alla fine, insom­ma, può per­me­t­ter­si di gioire davvero solo la Lega Nord. Le parole di Pro­di — lo ha sot­to­lin­eato bene cloroal­clero — dimostra­no infat­ti che in Italia il fed­er­al­is­mo è già una realtà, vis­to che la polit­i­ca estera, espres­sione fon­da­men­tale del­la sovran­ità di un Paese, è del­e­ga­ta alle deci­sioni assunte dai sin­goli Comu­ni.

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