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Dopo aver attribuito agli immi­grati ogni tipo di nefan­dez­za, dal­lo stupro all’omi­cidio, a Cre­mona la Lega Nord, forse a cor­to di idee, ha scel­to una chi­ave min­i­mal­ista per pros­eguire la sua cam­pagna anti-stranieri, accu­san­doli nien­te­meno di viag­gia­re a scroc­co sui mezzi pub­bli­ci del­la Km. Da assas­si­ni a por­togh­e­si, insom­ma, in un crescen­do grottesco che farebbe rid­ere, se la ten­den­za a fare di tut­ti gli immi­grati un fas­cio fos­se lim­i­ta­ta agli irriducibili seguaci di Bossi.

Purtrop­po, però, a furia di essere ripetu­ti come una can­tile­na questi pregiudizi han­no com­in­ci­a­to a fare brec­cia anche tra i non leghisti. Lo dimostra­no i risul­tati di un recente sondag­gio del­la Swg real­iz­za­to per il set­ti­manale L’E­spres­so, da cui emerge che tra gli ital­iani è in aumen­to la sfidu­cia nei con­fron­ti degli immi­grati, che godreb­bero di trop­po garan­tismo. La mag­gio­ran­za degli inter­vis­ta­ti (52 per cen­to) è d’ac­cor­do sul fat­to che gli immi­grati rap­p­re­senti­no una risor­sa per il nos­tro Paese, ma questo giudizio nel giro di due anni è cala­to di ben dieci pun­ti per­centu­ali.

Qua­si la metà del cam­pi­one inter­pel­la­to (46 per cen­to) pen­sa che in Europa e in Italia negli ulti­mi anni ci siano state “troppe con­ces­sioni agli immi­grati” e il 53 per cen­to ritiene che con l’au­men­to del loro numero la sicurez­za per i cit­ta­di­ni sia “molto” o “abbas­tan­za” a ris­chio. Si trat­ta di un insieme di opin­ioni per molti ver­si pre­oc­cu­pante, che tut­tavia non sor­prende, in quan­to esi­to scon­ta­to di una polit­i­ca del­l’im­mi­grazione fal­li­menta­re, che con la Bossi-Fini è rius­ci­ta soltan­to a incre­mentare i provved­i­men­ti di espul­sione e il numero dei reclusi in quel­li che, con un eufemis­mo, ven­gono defin­i­ti Cen­tri di per­ma­nen­za tem­po­ranea, sen­za inter­venire vicev­er­sa sul ter­reno cru­ciale del­la con­viven­za e del dial­o­go tra le cul­ture.

La col­pa non è solo del­la Lega, che sof­fia sul fuo­co del­l’in­toller­an­za per i pro­pri mes­chi­ni tor­na­con­ti elet­torali. La col­pa è di un Paese che per anni si è cro­gi­o­la­to nel mito degli “ital­iani bra­va gente” sen­za prestare atten­zione a quan­to avveni­va in Pae­si come la Fran­cia o la Gran Bre­tagna, nei quali il fenom­e­no del­l’im­mi­grazione ha radi­ci più lon­tane e la rif­les­sione sul mul­ti­cul­tur­al­is­mo, di con­seguen­za, è molto più svilup­pa­ta.

Con il Pic­co­lo sti­amo cer­can­do di dare il nos­tro con­trib­u­to per col­mare questo ritar­do. Così, a tre mesi dal varo del­la sezione “Melt­ing Pot”, ded­i­ca­ta alle notizie, alle inizia­tive e ai prob­le­mi che riguardano gli stranieri res­i­den­ti in Italia, con il numero odier­no del set­ti­manale fac­ciamo un ulte­ri­ore pas­so in avan­ti in ques­ta direzione dis­tribuen­do in omag­gio il bimes­trale Altri, una riv­ista in ital­iano e in inglese nata un anno fa con l’o­bi­et­ti­vo di dare voce pro­prio a immi­grati ed ex immi­grati. Per­ché non bas­ta par­lare di più e meglio di loro. Bisogna anche saper­li ascoltare.

Edi­to­ri­ale pub­bli­ca­to il 9 luglio 2005 sul Pic­co­lo Gior­nale di Cre­mona

Arti­co­lo pub­bli­ca­to anche su Medi­um

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