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Accor­di di pro­gram­ma, prime pietre, inau­gu­razioni… Con l’ap­prossi­mar­si delle elezioni region­ali del prossi­mo 3 e 4 aprile l’at­tiv­ità del pres­i­dente del­la Regione Lom­bar­dia, Rober­to Formigo­ni, can­dida­to a suc­cedere a se stes­so, non sem­bra con­tem­plare altro. Men­tre il mon­do politi­co era impeg­na­to ad azzuf­far­si sul­lo scan­da­lo vero o pre­sun­to delle firme false che sareb­bero state uti­liz­zate per assi­cu­rare la pre­sen­tazione di alcune liste anche nel­la nos­tra regione, il gov­er­na­tore uscente, infat­ti, ha com­in­ci­a­to a macinare chilometri su chilometri per spostar­si da un capo all’al­tro del suo feu­do, che non ha nes­suna inten­zione di cedere al con­tendente del­l’U­nione del cen­trosin­is­tra, Ric­car­do Sar­fat­ti.

«Vedrete quante inau­gu­razioni ci saran­no nelle prossime set­ti­mane. Ne orga­nizzer­an­no una per ogni stan­za del Pirellone», ave­va pro­fe­tiz­za­to Luciano Pizzetti all’inizio di feb­braio, in occa­sione del­la visi­ta di Sar­fat­ti sot­to il Tor­raz­zo. Sem­bra­va soltan­to una boutade, mag­a­ri con un fon­do di ver­ità, ma da allo­ra in avan­ti Formigo­ni non ha fat­to nul­la per smen­tir­la. Anzi, dopo aver spe­so decine di mil­ioni di euro per la comu­ni­cazione — leg­gi pro­pa­gan­da — nel cor­so del­la leg­is­latu­ra, in ques­ta vola­ta finale del­la cor­sa elet­torale che, stan­do agli ulti­mi sondag­gi, con­duce anco­ra con un ampio mar­gine di van­tag­gio, sta dan­do fon­do a tutte le frec­ce del suo arco. Dategli una piaz­za, un ponte, un cav­al­cavia, e lui piomberà subito da voi a inau­gu­rar­lo. Almeno fino al 2 aprile.

Domeni­ca 20 mar­zo il “priv­i­le­gio” toc­cherà alla nos­tra provin­cia. A mez­zo­giorno, infat­ti, “Gov­er­na­tor” indosserà anco­ra una vol­ta i pan­ni di “Inau­gu­ra­tor” per bat­tez­zare la nuo­va sede del­l’u­nità oper­a­ti­va di malat­tie infet­tive del­l’ospedale di Cre­mona. E dopo il soli­to dis­cor­so di cir­costan­za, diverse strette di mano e le foto di rito, avrà solo il tem­po di sgrannoc­chiare un boc­cone veloce pri­ma di mate­ri­al­iz­zarsi a Offa­nen­go, dove alle 14,30 lo aspet­ta una piaz­za nuo­va di zec­ca da inau­gu­rare con lo stes­so dis­cor­so di cir­costan­za, le stesse strette di mano e le ennes­ime foto di rito.

La “feb­bre da inau­gu­razione”, a onor del vero, sem­bra essere un virus bipar­ti­san che con l’ap­prossi­mar­si delle elezioni, siano esse ammin­is­tra­tive, politiche, region­ali o europee, finisce per con­ta­gia­re molti espo­nen­ti politi­ci che rico­prono qualche incar­i­co di gov­er­no, tan­to che sarebbe aus­pi­ca­bile un bel vac­ci­no, sot­to for­ma di divi­eto a pro­cedere a qual­sivoglia inau­gu­razione, posa del­la pri­ma pietra o fir­ma di accor­di di pro­gram­ma nei tre-quat­tro mesi anteceden­ti il voto.

Rober­to Formigo­ni, però, con le per­for­mance delle ultime set­ti­mane sem­bra des­ti­na­to a bat­tere tut­ti i record di questo tipo. Per ren­der­sene con­to, bas­ta dare un’oc­chi­a­ta alle cronache degli ulti­mi giorni. L’11 mar­zo, per esem­pio, ha taglia­to il nas­tro per un’­opera atte­sa nel­la Bas­sa bres­ciana, ovvero la mes­sa in sicurez­za del­la statale Lenese nel­la zona di Maner­bio. Il 14 mar­zo si è reca­to nel Berga­m­as­co, a San Pao­lo d’Ar­gon, dove ha inau­gu­ra­to Agrono­mia, nuo­va realtà del set­tore agri­co­lo che pro­duce ortag­gi fres­chi. Il 16 mar­zo, invece, a Varese ha inau­gu­ra­to il repar­to di Med­i­c­i­na Legale del­l’ospedale di Cir­co­lo, bis­san­do un paio d’ore più tar­di con l’in­au­gu­razione del­la sala cor­si “Fran­co Maestri”, pres­so la sede del­l’As­so­ci­azione Com­mer­cianti locale.

I fuochi d’ar­ti­fi­cio finali, però, des­ti­nati a seg­nare il pun­to di decen­za più bas­so rag­giun­to dal­la cam­pagna elet­torale del gov­er­na­tore, sono in pro­gram­ma il 31 mar­zo, a soli tre giorni dal­l’ap­pun­ta­men­to con le urne. Quel giorno, infat­ti, insieme al pres­i­dente del Con­siglio, Sil­vio Berlus­coni, Rober­to Formigo­ni pre­sen­zierà all’in­au­gu­razione del Nuo­vo Polo del­la Fiera di Milano, che sorge su una super­fi­cie di due mil­ioni di metri qua­drati nel­l’area di Rho-Pero. È lecito prevedere che la cir­costan­za rap­p­re­sen­terà uno spot­tone elet­torale gra­tu­ito che, nel­la remo­ta ipote­si che ve ne fos­se bisog­no, dovrebbe ass­es­tare il colpo deci­si­vo alle residue ambizioni di vit­to­ria di Ric­car­do Sar­fat­ti.

L’u­ni­ca, magra con­so­lazione, in questo sce­nario costel­la­to di molte pho­to oppor­tu­ni­ty e di promesse des­ti­nate a essere pronta­mente dimen­ti­cate all’in­do­mani del­la tor­na­ta elet­torale, è rap­p­re­sen­ta­ta dal fat­to che non tut­ti i lom­bar­di si sono las­ciati dis­trarre dal­la bagarre delle firme false e dal luc­ci­chio dei sor­risi formigo­ni­ani. Nel cor­so del­la sua visi­ta a Varese di tre giorni fa, infat­ti, insieme alle strette di mano eccel­len­ti e ai flash dei fotografi il pres­i­dente del­la Lom­bar­dia ha dovu­to mis­urar­si anche con la con­tes­tazione di alcu­ni pazi­en­ti pre­sen­ti nel pron­to soc­cor­so del­l’ospedale di Cir­co­lo, che han­no mis­ura­to a pro­prie spese lo scar­to che esiste tra la realtà descrit­ta dal gov­er­na­tore e quel­la conc­re­ta vis­su­ta sul­la pro­pria pelle.

A chiarire le moti­vazioni all’o­rig­ine del­la con­tes­tazione subi­ta da Rober­to Formigo­ni ci ha pen­sato il can­dida­to del­l’Uli­vo Ste­fano Tosi: «Ormai siamo all’as­sur­do. Dal­la caren­za di infer­mieri alla situ­azione intoller­a­bile del pron­to soc­cor­so, dal dif­fi­cile rap­por­to tra uni­ver­sità e ospedale alla fuga di medici e pro­fes­sion­al­ità: di fronte a questi prob­le­mi reali, som­mati al fat­to che negli ulti­mi cinque anni l’ospedale di Varese ha vis­to la perdi­ta di 250 posti let­to, Formigo­ni cosa ha fat­to? È venu­to a Varese in piena cam­pagna elet­torale a inau­gu­rare una parte di un ospedale che dove­va essere già pronta nel 2004…».

Arti­co­lo pub­bli­ca­to il 19 mar­zo 2005 sul Pic­co­lo Gior­nale di Cre­mona

Arti­co­lo pub­bli­ca­to anche su Medi­um

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