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Il più bra­vo di tut­ti, per ora, è sta­to Luciano Pizzetti, con­sigliere regionale uscente e can­dida­to per la ricon­fer­ma al Pirellone nel­la lista Uni­ti nel­l’Uli­vo. Non solo, infat­ti, ha bru­ci­a­to sul tem­po tut­ti gli altri can­di­dati, facen­do spuntare i suoi man­i­festi elet­torali in diver­si angoli del­la cit­tà già da alcu­ni giorni a ques­ta parte.

A colpire è anche la posa prescelta, di tre quar­ti, come pri­ma di lui ha fat­to Nichi Ven­dola in Puglia, con la tes­ta leg­ger­mente recli­na­ta ver­so il bas­so, gli occhi pun­tati ver­so l’o­bi­et­ti­vo e un’e­spres­sione non trop­po isti­tuzionale, ma nep­pure trop­po scan­zona­ta. Il tut­to accom­pa­g­na­to dal­lo slo­gan “Dal­la parte delle nos­tre par­ti”, segui­to subito dopo da una sor­ta di impeg­no-promes­sa: “Per essere più for­ti in Lom­bar­dia”.

Che nul­la sia sta­to las­ci­a­to al caso è con­fer­ma­to anche dal­la scelta dei col­ori: scom­par­so il sim­bo­lo Ds per far pos­to a quel­lo del­l’Uli­vo, il rosso delle orig­i­ni, infat­ti, soprav­vive in una parte delle scritte, nome com­pre­so. Uni­co neo, che potrebbe far perdere al seg­re­tario regionale Ds qualche voto tra l’elet­tora­to più gio­vane, il sito Inter­net per­son­ale, il cui ind­i­riz­zo www.lucianopizzetti.it, è indi­ca­to sul man­i­festo. Se provate a vis­i­tar­lo, vi ritro­verete davan­ti lo stes­so iden­ti­co poster e nul­la di più, tranne un pic­co­lo “gial­lo”: l’home page del sito, infat­ti, è mis­te­riosa­mente inti­to­la­ta “Cama­le­onte”, come se qualche hack­er destror­so avesse volu­to far­gli uno scher­zo.

Can­di­dati locali esclusi, l’u­ni­co altro politi­co che fino­ra ha mostra­to il pro­prio volto sui man­i­festi è il gov­er­na­tore uscente del­la Regione, Rober­to Formigo­ni. I suoi poster sen­za sim­boli di par­ti­to e con lo slo­gan “Il pres­i­dente di tut­ti” in Lom­bar­dia sono appar­si già all’inizio di gen­naio, quan­do il suo prog­et­to di una “lista del pres­i­dente” non era anco­ra sta­to sof­fo­ca­to nel­la cul­la dal­la cop­pia Bossi-Berlus­coni.

La disfida dei manifesti elettoraliChi ha segui­to l’e­volver­si delle vicende politiche delle ultime set­ti­mane non può evitare di cogliere un che di mal­in­con­i­co nel­l’e­spres­sione di Formigo­ni. La seri­età dei lin­ea­men­ti vol­e­va forse comu­ni­care un’e­quiv­a­lente seri­età di com­por­ta­men­ti e dare al pres­i­dente del­la Lom­bar­dia un tono, appun­to, pres­i­den­ziale. Dopo il dietro-front sul­la lista per­son­ale dei “riformisti” e l’ap­parizione di ques­ta set­ti­mana nel­l’aula del Con­siglio regionale per dare qualche rispos­ta, final­mente, sul suo coin­vol­gi­men­to nel­lo scan­da­lo “Oil for food”, però, l’im­mag­ine seriosa che fa capoli­no dai cartel­loni sus­ci­ta, inevitabil­mente, una sen­sazione di avvil­i­men­to.

Formigo­ni ten­ta di rifar­si sul sito Inter­net del­la Regione Lom­bar­dia. Se dal­la home page clic­cate sul link “Il Pres­i­dente Online” potrete accedere alle “per­le” del suo diario per­son­ale, ded­i­ca­to alle tappe del suo viag­gio elet­torale nelle varie realtà lom­barde, Cre­mona com­pre­sa. L’es­pe­rien­za, in questo caso, può riv­e­lar­si esi­la­rante, per­ché il gov­er­na­tore, nel ten­ta­ti­vo di con­quistare la benev­olen­za (e il voto) di tut­ti i lom­bar­di, berga­m­aschi, bres­ciani o man­to­vani che siano, non esi­ta ad abban­donar­si a svi­o­li­nate retoriche.

Così ai cre­mone­si spie­ga che «tra questi tor­ri, mura e porte si vive un perenne appun­ta­men­to con la sto­ria lom­bar­da e il suo popo­lo. Ogni vol­ta sono cat­tura­to dal fas­ci­no uni­co del pae­sag­gio cre­ato dal­lo scor­rere, in pochi chilometri, dal Po, Adda, Oglio e Serio che fan­no di questo ter­ri­to­rio il cuore pro­fon­do del­la pia­nu­ra Padana». A Como, invece, spie­ga di aver avver­ti­to «il cor­ag­gio di tentare strade nuove con nuovi prog­et­ti, di sognare nuovi sce­nari pos­si­bili di vita, lavoro e diver­ti­men­to».

I berga­m­aschi sono «gran­dis­si­mi arti­giani, impren­di­tori sen­za con­fi­ni, gran­di tec­ni­ci ed emi­granti da sec­oli abit­uati a oper­are in tut­to il mon­do espon­gono sper­anze e prob­le­mi, (alla Cam­era di Com­mer­cio ed in Provin­cia), eserci­tan­do una forte lead­er­ship». I bres­ciani «osti­nati e tenaci come pochi, capaci di far squadra com­pat­ta di costru­ire alleanze solide quan­do c’è da con­quistare un obi­et­ti­vo pre­ciso. Vivono tra il lago, il fiume e la mon­tagna, e li sen­to sem­pre in com­pe­tizione, per carat­tere e per cro­mo­so­mi, per capac­ità di fare accor­di e di fare mas­sa quan­do arrivano i momen­ti dif­fi­cili, quan­do c’è una sfi­da cogliere». E così via…

In atte­sa che gli altri big locali, a par­tire dal con­sigliere regionale Gian­ni Rossoni, deci­dano di fare come Pizzetti e “scen­dere in cam­po” con le pro­prie fac­ce, un altro man­i­festo che ha tappez­za­to la cit­tà è quel­lo di Forza Italia, crit­i­ca­to subito dal cen­trosin­is­tra per l’u­ti­liz­zo del­la rosa camu­na, sim­bo­lo del­la Regione Lom­bar­dia. Rosa a parte, però, va det­to che il cartel­lone non bril­la per fan­ta­sia. Abit­uati come erava­mo ai poster berlus­co­ni­ani fat­ti di slo­gan sem­pli­ci, diret­ti e, dal­la vit­to­ria nelle politiche del 2001 in poi, accom­pa­g­nati anche da una serie di numeri per “dimostrare” il lavoro svolto dal gov­er­no, lo slo­gan “Abbi­amo man­tenu­to tut­ti gli impeg­ni” (quali? quan­do?) appare trop­po gener­i­co per far volare l’im­mag­i­nazione di chi lo legge.

La Cgil, che è pre­sente nelle strade con un man­i­festo sim­i­le, incen­tra­to attorno allo slo­gan “Scegli di cam­biare”, rispet­to a Forza Italia ha almeno il mer­i­to di aver scel­to l’im­per­a­ti­vo, un tem­po ver­bale che tende a includ­ere chi legge e a non far­lo sen­tire come mero spet­ta­tore di quel­lo che accade.

Il grande assente dai cartel­loni elet­torali di Cre­mona, però, è Ric­car­do Sar­fat­ti, il can­dida­to pres­i­dente del cen­trosin­is­tra. Essendo l’ul­ti­mo arriva­to sul pal­cosceni­co politi­co regionale e aven­do un gran bisog­no di far­si conoscere dai cit­ta­di­ni che si recher­an­no alle urne, sor­prende un po’ lo scar­so tem­p­is­mo dimostra­to in questo sen­so. Lo stes­so dis­cor­so vale per la pre­sen­tazione del suo pro­gram­ma di gov­er­no, annun­ci­a­ta inizial­mente per il 10 feb­braio e ora slit­ta­ta al 20 feb­braio, sal­vo ulte­ri­ori ritar­di.

Arti­co­lo pub­bli­ca­to il 19 feb­braio 2005 sul Pic­co­lo Gior­nale di Cre­mona

Arti­co­lo pub­bli­ca­to anche su Medi­um

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