in Sport, Storia

Ed ecco­ci agli anni Ses­san­ta. Anni carat­ter­iz­za­ti dal­la fidu­cia nel pro­gres­so, vis­to come qual­cosa di irre­versibile. Una sor­ta di lun­go bal­zo sen­za ritorno ver­so una nuo­va era: l’era tec­no­log­i­ca. Sul­l’on­da di ques­ta fidu­cia nel­lo svilup­po, nel­l’in­tero mon­do occi­den­tale si affer­marono e si dif­fusero nuovi val­ori. In par­ti­co­lare il con­sum­is­mo, con un forte accen­to sul pri­va­to ed un cres­cente dis­tac­co dal­la cul­tura tradizionale.

E la Cre­monese? I pri­mi approc­ci del­la soci­età di via Per­si­co con il nuo­vo decen­nio non sem­bra­vano promet­tere nul­la di buono. Il cam­pi­ona­to di serie C 1960–1961 si con­cluse con un amaro quar­t’ul­ti­mo pos­to, e nel­la sta­gione suc­ces­si­va non andò meglio, con i gri­giorossi arran­can­ti nelle ultime posizioni del­la grad­u­a­to­ria ma comunque salvi. I 14 gol del cen­tra­van­ti Pasquina, ter­zo nel­la clas­si­fi­ca finale dei can­non­ieri, rap­p­re­sen­tarono l’u­ni­ca vera sod­dis­fazione per il popo­lo cre­monese.

Peri­o­do gramo, dunque, addol­ci­to di tan­to in tan­to da qualche zuc­cheri­no. Come la ces­sione di Erminio Faval­li alla grande Inter di Hele­nio Her­rera, al ter­mine del­la sta­gione 1963–64. L’at­tuale diret­tore gen­erale del­la Cre­monese indossò poi le maglie del Fog­gia, del­la Juven­tus, del Man­to­va e del Paler­mo.

Peri­o­do gramo anche per la nazionale ital­iana. A Mid­dles­brough, il 19 luglio del 1966, gli azzur­ri di Edmon­do Fab­bri ven­gono clam­orosa­mente elim­i­nati dal­la Corea del Nord negli ottavi di finale dei cam­pi­onati mon­di­ali gio­cati in Inghilter­ra. Rasoter­ra vin­cente del­lo sconosci­u­to den­tista Pak Doo Ik al 41′ del pri­mo tem­po e Italia ko.

L’aereo con a bor­do la comi­ti­va azzur­ra atter­rò alle due di notte all’aere­o­por­to di Gen­o­va. Ad accogliere Maz­zo­la, Bul­gar­el­li, Fac­chet­ti, Rivera, Alber­tosi, il cre­monese Aris­tide Guarneri e tut­ti gli altri mal­cap­i­tati gio­ca­tori del­la nazionale, una fol­la di tifosi not­tam­bu­li ed infe­roc­i­ti, armati di pomodori mar­ci. Che umil­i­azione…

Il 21 luglio del 1969 Neil Arm­strong è il pri­mo uomo a met­tere piede sul­la luna. L’I­talia è anco­ra scos­sa dal­la con­tes­tazione del Ses­san­tot­to che con­cen­tra i suoi strali con­tro l’au­tori­taris­mo e le prin­ci­pali isti­tuzioni del­la soci­età. Intan­to, con la Cre­monese flut­tuante tra la quar­ta serie e la C, all’inizio del­la sta­gione 1966–67 Domeni­co Luz­zara era diven­ta­to con­sigliere del­la soci­età gri­giorossa. In via Per­si­co nel­lo stes­so peri­o­do era arriva­to anche un cer­to Emil­iano Mon­don­ico, prove­niente dal­l’o­ra­to­rio di Riv­ol­ta d’Ad­da.

Il nuo­vo decen­nio si aprì in modo dram­mati­co. Nel gen­naio del 1970, infat­ti, Luz­zara, allo­ra com­mis­sario stra­or­di­nario del­la Cre­monese, era anda­to a Pavia al segui­to del­la squadra insieme al gior­nal­ista Ser­gio Armelli­ni, e al ter­mine del­la par­ti­ta venne col­pi­to da un infar­to. Si salvò solo per­ché l’ospedale San Mat­teo si trova­va a 500 metri dal­lo sta­dio.

Pochi mesi dopo avvenne la trage­dia che in un cer­to modo con­dizionò le scelte suc­ces­sive di Luz­zara. Il 7 mag­gio il figlio 21enne Attilio morì in un inci­dente stradale. Fu per lui, per il ricor­do che ave­va del suo amore per il cal­cio, che Domeni­co Luz­zara accettò di assumere la pres­i­den­za del­la soci­età gri­giorossa, a par­tire dal­la sta­gione 1970–71.

L’e­sor­dio di Sua Pres­i­den­za fu subito vin­cente. La squadra, affi­da­ta alla gui­da tec­ni­ca di “Tit­ta Rota”, riuscì infat­ti a con­quistare la pro­mozione dal­la quar­ta serie alla C. Una pro­mozione in un cer­to sen­so “stor­i­ca”, per­ché da allo­ra la Cre­monese non è più retro­ces­sa oltre la C.

Tra i pro­tag­o­nisti di quel­la sta­gione in gri­giorosso, da seg­nalare il cre­monese Aris­tide “Risti” Guarneri. Cam­pi­one d’Eu­ropa con la nazionale, due volte cam­pi­one del mon­do di club, due volte vinci­tore del­la Cop­pa dei Cam­pi­oni con l’In­ter, tre volte cam­pi­one d’I­talia, Guarneri ha indos­sato la magli­et­ta del­la Cre­monese solo al ter­mine del­la sua car­ri­era. Ad ogni modo, meglio tar­di che mai…

Set­ti­mo capi­to­lo del­la sto­ria del­la Cre­monese, pub­bli­ca­to il 20 feb­braio 1994 su Forza Cre­monese, men­sile uffi­ciale del­la soci­età gri­giorossa

Arti­co­lo pub­bli­ca­to anche su Medi­um

Scrivi un commento

Commento