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Il pri­mo approc­cio del­la Cre­monese con la sec­on­da metà del sec­o­lo non fu molto felice. Dopo una sta­gione in serie B con­clusasi con un tredices­i­mo pos­to, nel cam­pi­ona­to 1950–51 la soci­età di via Per­si­co conobbe di nuo­vo l’on­ta del­la retro­ces­sione.

Sot­to la gui­da tec­ni­ca di Rena­to Bod­i­ni, det­to “Gialot­ta”, la for­mazione gri­giorossa finì il tor­neo in penul­ti­ma posizione, risuc­chi­a­ta nel bara­tro del­la serie C. Una luce nel buio pesto di quel­la sta­gione stor­ta: il 13 feb­braio 1951 la Cre­monese incon­trò sul cam­po del Mod­e­na la nazionale ital­iana, nelle cui fila gio­ca­va anche Giampiero Boniper­ti. Scon­ta­to il sei a zero finale per gli azzur­ri, ma i “nos­tri” fecero incetta di elo­gi.

La neona­ta repub­bli­ca, intan­to, muove­va i pri­mi pas­si alle prese con il rin­no­va­men­to obbli­ga­to del­la strut­tura sociale ed eco­nom­i­ca del paese. Era­no gli anni del­lo svilup­po, del­la ricostruzione, del decol­lo indus­tri­ale, del­l’on­da­ta di migrazione dal sud al nord del­la peniso­la. Un peri­o­do carat­ter­iz­za­to da acute con­trap­po­sizioni ide­o­logiche, che prospet­ta­vano vie alter­na­tive per la rinasci­ta del­l’I­talia. E in questo cli­ma da Don Camil­lo e Pep­pone la soci­età gri­giorossa rischiò di sparire con tut­to il suo mez­zo sec­o­lo di sto­ria.

Man­ca­vano i sol­di per pren­dere parte al cam­pi­ona­to. Solo un accor­do in extrem­is pro­pos­to dal pres­i­dente, il ragion­iere Arturo Sonci­ni, ed accetta­to dal­l’al­lena­tore Ercole Bod­i­ni e dai suoi assis­ten­ti, che si prestarono a col­lab­o­rare gra­tuita­mente, per­mise alla Cre­monese di sal­var­si. Sul cam­po l’undi­ci gri­giorosso si com­portò dig­ni­tosa­mente, piaz­zan­dosi al dec­i­mo pos­to, ma finì comunque retro­ces­so in IV serie in segui­to alla rior­ga­niz­zazione dei cam­pi­onati.

La sta­gione suc­ces­si­va, quel­la 1952–53, rap­p­re­sen­tò una tap­pa sig­ni­fica­ti­va nel­la sto­ria dell’U.S. Cre­monese. La squadra si clas­si­ficò al ter­zo pos­to, veden­do così sfu­mare la pos­si­bil­ità di riac­ci­uf­fare subito la serie C per­du­ta, ma rimane­va da fes­teggia­re il cinquan­tes­i­mo com­plean­no del­la soci­età. Ne era pas­sa­ta di acqua sot­to il ponte del Po da quel giorno del­la pri­mav­era del 1903, il 24 mar­zo, quan­do una venti­na di ami­ci in giac­ca, cra­vat­ti­no e cap­pel­lo si era­no riu­ni­ti alla “Varesina”, dan­do vita alla crea­tu­ra gri­giorossa. Per sof­fi­are sulle 50 can­de­line, il 19 mar­zo del 1953, un giovedì, si tenne una fes­ta in Comune ed un’amichev­ole con gli svizzeri del Bygler Boys di Berna.

Il cinquan­te­nario portò for­tu­na alla Cre­monese. Con il sonci­nese Gia­co­mo Losi ed il lodi­giano Lojodice, entram­bi futuri gio­ca­tori del­la nazionale, la for­mazione gri­giorossa vinse il pro­prio girone, riguadag­nan­do così il dirit­to di gio­care in serie C. La squadra, affi­da­ta sem­pre alle cure di Ercole Bod­i­ni, si fece largo fino alla finalis­si­ma per la con­quista del tito­lo ital­iano IV serie. Tito­lo poi per­so nel doppio con­fron­to con il Bari.

Ghisolfi, Zegli­oli, Mas­saz­za, Alloni, Bod­i­ni, Bici­cli, Tre­visani, Rossi I, Rossi II, Lojodice, Alipran­di: la Cre­monese si pre­sen­tò con ques­ta for­mazione ai nas­tri di parten­za del tor­neo di serie C a girone uni­co 1954–1955. Fu una sta­gione pos­i­ti­va, carat­ter­iz­za­ta dal quin­to pos­to finale e dal debut­to di un altro gio­vane promet­tente, Fran­co “Bali­no” Zaglio, uno dei tan­ti gri­giorossi che finirono per indos­sare la pres­ti­giosa magli­et­ta azzur­ra del­la nazionale. Per la soci­età di via Per­si­co era la con­fer­ma del ruo­lo ormai acquisi­to di fuci­na di cam­pi­oni. Cam­pi­oni des­ti­nati a pren­der­si gran­di sod­dis­fazioni una vol­ta traslo­cati in lidi più impor­tan­ti.

Seguirono alcune sta­gioni finite alla svelta nel dimen­ti­ca­toio, data la pochez­za dei risul­tati raci­mo­lati dal­la pat­tuglia cre­monese. Gli anni Cinquan­ta si chiusero male come era­no iniziati, con la Cre­monese arran­cante nelle ultime posizioni del­la grad­u­a­to­ria. Anche il nuo­vo decen­nio sarebbe sta­to vis­su­to “in ascen­sore”, tra pro­mozioni entu­si­as­man­ti e ton­fi delu­den­ti.

Ses­to capi­to­lo del­la sto­ria del­la Cre­monese, pub­bli­ca­to il 23 gen­naio 1994 su Forza Cre­monese, men­sile uffi­ciale del­la soci­età gri­giorossa

Arti­co­lo pub­bli­ca­to anche su Medi­um

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